Nuovi strumenti non invasivi per effettuare alcune autodiagnosi
Niente aghi, apparecchiature sofisticate o laboratori d’avanguardia. Solo un pezzetto di carta assorbente e una goccia di saliva per scoprire un’eventuale malattia, senza muoversi da casa né chiamare il dottore.
E’ lo scenario aperto dall’invenzione di un gruppo di ricercatori dell’università McMaster, ad Hamilton (Canada), che hanno messo a punto una carta assorbente che riproduce, in pratica, il lavoro di un laboratorio reagendo con un cambio di colore – come nei test di gravidanza – in tempi rapidi, alla presenza di Dna sospetti, permettendo così, di fatto di poter eseguire delle autodiagnosi domiciliari.
Gli scienziati, al momento, hanno identificato la ‘firma’ genetica di epatite C e cellule del carcinoma mammario ma, in teoria, potrebbero essere identificate, con lo stesso sistema, tutte infezioni da virus o batteri e una vasta gamma di patologie di cui si conosce il codice genetico.
Una volta assorbita la saliva la carta resta bianca se non ci sono tracce di Dna sospetto, diventa blu nel caso contrario. Per mettere a punto il sistema sono stati necessari tre anni di lavoro ma saranno necessarie ulteriori ricerche – studi clinici, controlli di qualità, validazioni istituzionali e aziende disponibili a realizzarlo – per renderlo realmente disponibile sul mercato. Secondo John Brennan, direttore di Biointerfaces Institute, la tecnologia – si legge su Cbc Radio Canada – ha il vantaggio di essere di facile realizzazione visto che le ‘cartine’ sono facili da stampare. Solo l’apparecchio utilizzato dall’università McMaster può stampare migliaia di test al giorno.